Green pass a scuola, tutela di salute e privacy

L’avvocato Giulia Cagnazzo, ha redatto un approfondimento sulla normativa in materia di obbligo vaccinale connesso al mondo della scuola e i relativi profili di applicazione e gli obblighi connessi.

Come sappiamo, il recente inizio dell’anno scolastico ha finalmente messo alla prova l’applicazione e la tenuta della legge 87 del 17 giugno 2021, la quale stabilisce che dal primo settembre fino al 31 dicembre 2021 tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione e universitario sia tenuto a possedere e a esibire la certificazione verde Covid-19. L’obbligo di verifica sull’esibizione del certificato verde è di competenza dei dirigenti scolastici e dei responsabili dei servizi educativi e dell’infanzia, che possono a loro volta delegare tale incombenza a personale individuato ad hoc e in tal senso istruito. La legge non prevede delle modalità di verifica stringenti, ma, in tal senso, sono state fornite delle indicazioni dal Ministero dell’Istruzione, che con circolare adottata il 30 agosto scorso, ha fornito delle indicazioni utili circa la modalità di verifica del possesso del Green Pass.

Nello specifico, la verifica delle certificazioni verdi deve essere realizzata in primis tramite una procedura cosiddetta “ordinaria”, che prevede l’utilizzo dell’applicazione Verifica C-19, un applicativo che consente di riscontrare, nel pieno rispetto della privacy, l’autenticità e la validità delle certificazioni emesse dalla piattaforma nazionale DGC, Digital Green Certificate. L’applicativo in questione è già in uso in relazioni ad alcuni servizi essenziali, come ristoranti, musei e luoghi aperti al pubblico.

Sarà così consentito, in maniera snella – si auspica – e senza ricorrere a verifiche di carattere anagrafico la titolarità o meno del Green Pass.

Sarà necessario ripetere la procedura quotidianamente, con possibili rallentamenti dell’attività scolastica.

Nel caso in cui il personale scolastico si opponga all’esibizione della certificazione verde Covid-19, non potrà svolgere regolarmente l’attività lavorativa. Il mancato rispetto della normativa sarà considerato assenza ingiustificata. A decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro potrà essere sospeso, e non saranno dovuti né retribuzione né altro compenso o emolumento. A fronte di tale previsione normativa, si sono sollevate, nelle ultime settimane, contestazioni e perplessità dal mondo scolastico, sfociate anche nel ricorso alla autorità giudiziaria. Sul punto, segnalo una recente pronuncia del TAR Lazio, chiamato a esprimersi sul ricorso presentato da alcuni esponenti del mondo scolastico. Essi chiedevano di sospendere tutti i provvedimenti adottati dal Ministero dell’Istruzione nel mese di agosto. Respingendo i ricorsi presentati, il TAR Lazio ha stabilito che il diritto del personale scolastico a non vaccinarsi non ha valenza assoluta, né può essere considerato come un diritto intangibile, e infatti, per il personale scolastico non in possesso del Green Pass, l’automatica sospensione dal lavoro e dalla retribuzione e la mancata adibizione ad altre e diverse mansioni è da intendersi come iniziativa corretta e razionalmente giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni, specie di quello docente.

Il Green Pass e le altre categorie di lavoratori

Tale presa di posizione netta da parte del giudice ha sicuramente agevolato l’intervento normativo auspicato da parte della collettività e delle forze politiche in materia di “Green Pass rafforzato”, esteso a tutte le categorie di dipendenti pubblici e privati. Infatti, possiamo dire che le pronunce dell’autorità giudiziaria sul punto, che rafforzano l’importanza del possesso del Green Pass, sicuramente hanno accelerato i tempi di definizione dell’intervento normativo in materia di estensione del Green Pass a tutti i dipendenti del settore privato e pubblico e a tendere – e su questo vedremo l’evoluzione della pandemia e eventuali profili di criticità che potrebbero emergere nei prossimi mesi – potrebbero portare anche a un intervento normativo in tema di obbligatorietà del vaccino per tutta la popolazione aziendale.

Dovremo sicuramente attendere le prossime settimane per verificare la portata applicativa di questo nuovo intervento normativo, nonché delle iniziative ulteriori che il personale scolastico e il mondo del lavoro in generale potranno assumere contro questi interventi normativi di fronte all’autorità giudiziaria. Certa è la posizione del Governo, non più disposto a tollerare strumentalizzazioni in merito alla gestione dell’emergenza pandemica e mira a garantire una copertura vaccinale per tutta la popolazione italiana.

A questo link potete leggere l’articolo direttamente su DAS